Prossemica: lo spazio della comunicazione

Quando si parla di comunicazione non verbale, viene molto spesso nominata la prossemica, ma di cosa si tratta?
La prossemica è una branca della comunicazione non verbale che studia la relazione tra le persone e lo spazio che le circonda. In particolare, si occupa di come le persone si muovono e interagiscono nello spazio e di come questo influisce sulla comunicazione. Questo concetto è stato individuato dall’antropologo statunitense Edward T. Hall.

Il rispetto dello spazio è di fondamentale importanza: quante volte ti è capitato di giudicare male una persona – magari considerandola invadente o viscida – per la sua incapacità di rispettare gli spazi interpersonali?

Vediamo quindi insieme come è nata la prossemica, in quali modi si esprime e come possiamo fare per tenerla sempre in considerazione nel contesto della comunicazione.

Come è nata la prossemica?

La prossemica è stata introdotta dallo psicologo sociale Edward T. Hall negli anni ’60. Secondo Hall, la prossemica è una forma di comunicazione non verbale che passa per l’utilizzo dello spazio circostante. La prossemica si esprime attraverso quattro range di distanza interpersonale: la distanza intima, la distanza personale, la distanza sociale e la distanza pubblica.
Per usarla nel modo più corretto, è bene sviluppare la propria sensibilità e la propria capacità di decodificare e comprendere in modo efficace il contesto sociale entro cui ci muoviamo.

La distanza intima, per le conoscenze più strette

La distanza intima, che va da 0 a 45 centimetri, viene utilizzata principalmente per comunicare con persone molto vicine, come familiari, amici intimi e partner. È una distanza che implica un alto livello di contatto fisico e può essere utilizzata per esprimere affetto o conforto, ma non solo.

La distanza personale, per colleghi e amici

La distanza personale va da 45 centimetri a circa 1,2 metri e viene utilizzata per comunicare con persone con cui si ha una relazione meno stretta, come colleghi, conoscenti e amici. È una distanza che permette di mantenere un certo grado di privacy e di autonomia.

La distanza sociale, per i rapporti di minor confidenza

La distanza sociale va da circa 1,2 metri a 3,6 metri ed è utilizzata per comunicare con persone con cui non si ha un rapporto particolarmente stretto, come estranei o conoscenti casuali. È una distanza di sicurezza e di rispetto reciproco, ma che consente comunque una comunicazione efficace.

La distanza pubblica

La distanza pubblica va oltre i 3,6 metri ed è utilizzata per comunicare con grandi gruppi di persone, come in un discorso o una presentazione pubblica. È una distanza che permette di mantenere un alto grado di separazione tra chi sta comunicando e i suoi spettatori.

L’impatto della prossemica sulla comunicazione

La prossemica può influire in modo considerevole sulla qualità e l’efficacia della comunicazione, occorre però tener conto di altre variabili ugualmente importanti: il contesto, la cultura dei nostri interlocutori o la loro eventuale neurodivergenza.
Codici che per noi possono essere scontati e banali, per altri possono assumere significati completamente differenti o possono non essere percepiti completamente.

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