Sono Giorgia Darmanin

I miei punti di forza sono empatia, creatività e multipotenzialità

Ho iniziato nel 2014, subito dopo la laurea in Linguaggi dei Media, a lavorare in agenzie di comunicazione. Sebbene la mia predisposizione sia prevalentemente creativa e formativa, ho ricoperto tutte le posizioni esistenti in agenzia: copywriter, formatrice, head of content, project manager, account, team leader, campaign specialist, grafica. Questa condizione “ibrida” mi ha permesso di imparare tantissimo e di conoscere a fondo il mondo del digital marketing.
Nel 2020 ho frequentato e completato il Percorso Formazione Formatori AIF Alta Formazione (Associazione Italiana Formatori), con cui ho poi collaborato per diverso tempo in parallelo al mio lavoro in agenzia.
Alla fine del 2022 ho lasciato il posto fisso in agenzia per dedicarmi come libera professionista unicamente alla formazione e alla consulenza.
Dal 2024 collaboro con NABA come docente.

giorgia darmanin, formatrice e consulente in comunicazione, digital e social media. Foto in piano americano.

CHI SONO?

Una ragazza nata a Milano, classe 1991, nativa digitale e neurodivergente (ADHD). Dicono che io sia una comunicatrice efficace e una brava insegnante, e io – a onor del vero – amo fare entrambe le cose, con un focus spiccato per tutto quel che riguarda la comunicazione efficace ed empatica e le soft skill, secondo un’ottica attenta all’inclusione.

CHI NON SONO?

Non sono una guru in grado di dirvi come dovete vivere la vostra vita e pronta a vendervi soluzioni miracolose o “segreti” del mestiere, né un’accademica dal linguaggio inaccessibile con un approccio estremamente formale e inquadrato.
Non sono reperibile 24/7: l’equilibrio tra vita personale e lavoro è fondamentale per me.


“L’esperienza digitale è ormai fondamentale, al pari di quella nel mondo fisico. Il digitale permea ogni momento dell’esperienza umana e continua ad avere effetti importanti sulla nostra identità come individui, gruppi, organizzazioni e come società. Una nuova forma di linguaggio capace di connettere passato e futuro e che si pone come vero e proprio patto generazionale che asserva la relazione tra vecchio e nuovo; un linguaggio da conoscere nelle sue numerose sfaccettature per coglierne tutte le opportunità”.

Hai qualche domanda?